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Per il sesto anno consecutivo il Servizio Tutela Fauna e Flora e il Servizio pianificazione e gestione rete ecologica e aree protette della Città Metropolitana di Torino hanno portato a termine una campagna di tutela dei rospi e delle rane durante la migrazione riproduttiva, grazie alla realizzazione di “rospodotti” che consentono agli anfibi di evitare di essere schiacciati dagli autoveicoli quando attraversano le strade extraurbane. «Le specie maggiormente coinvolte nella migrazione - spiega Gemma Amprino, Consigliera metropolitana delegata alla tutela della fauna -  sono il Rospo comune, la Rana dalmatina e il Rospo smeraldino». I batraci vengono “convogliati” con apposite reti verso i rospodotti o verso strutture preesistenti, che permettono il superamento delle sedi stradali nel viaggio dai siti di svernamento agli abituali luoghi di riproduzione e nel ritorno.
 
Le operazioni del Servizio Tutela Fauna e Flora sono state effettuate, in Canavese, nei territori dei Comuni di Pertusio, Vidracco e Vistrorio. Il Servizio pianificazione e gestione rete ecologica e aree protette interviene invece nel territorio del Parco naturale del Lago di Candia. L’andamento climatico generale, caratterizzato da inverni più miti, ha spostato il momento culminante della migrazione alla fine di febbraio, in corrispondenza con il primo periodo piovoso disponibile. «Anche nel 2016 la migrazione è stata monitorata - sottolinea la consigliera Amprino - con sopralluoghi serali nelle serate umide e piovose del tardo inverno». Il monitoraggio ha evidenziato realtà meritevoli di tutela, quali Pertusio, Vidracco e Vistrorio dove persiste un fenomeno migratorio importante: un migliaio di individui per ciascuna località. 
 
Intorno al 2000, inoltre, lungo la strada Provinciale 84 Candia-Caluso vennero installate barriere artificiali mobili a tutela delle centinaia di rospi e rane dalmatine che durante la migrazione riproduttiva si dirigono verso le sponde del lago di Candia Canavese per deporre le uova. La consigliera Gemma Amprino sottolinea che «grazie ai finanziamenti della Misura 323 del Programma di sviluppo rurale 2007-2013 della Regione Piemonte, la Città Metropolitana di Torino ha rinnovato e reso più efficiente il rospodotto». Per consentire agli animali di superare incolumi la strada, sono state collocate sotto il manto stradale alcune canaline di cemento con una griglia di aerazione in ghisa. 
 
I vantaggi della soluzione adottata sono la salvaguardia  degli animali che attraversano la strada, la facilità di manutenzione, l’umidità e l’illuminazione simili a quelle dell’esterno (il che attira gli animali). Nelle settimane scorse il Servizio Pianificazione e gestione rete ecologica e aree protette ha collocato ai bordi della carreggiata le nuove barriere temporanee che convogliano gli anfibi agli ingressi dei tunnel, garantendone l’incolumità pur in assenza di una sorveglianza diretta da parte di volontari o tecnici. La Consigliera Amprino sottolinea «la fondamentale importanza in tutta l’operazione della collaborazione delle Guardie Ecologiche Volontarie coordinate dalla Città Metropolitana». Tutti uniti per salvare i rospi innamorati.