Lunedi i ragazzi disabili di alcune scuole del Canavese, hanno potuto finalmente riprendere le lezioni. Lo fanno con una settimana di ritardo rispetto ai loro compagni non disabili perché anche quest'anno ritardi, mancanza di insegnanti di sostegno, disguidi e altro si sono messi di traverso al loro diritto di frequentare la scuola, sottoponendoli di fatto ad una vera e propria discriminazione.
«L'avvio di questo anno scolastico è complicato per la verità anche da un altro fatto - spiega Daniele Campolmi dell'associazione Buoni Amici Onlus - a maggio i sindaci dei Comuni che fanno riferimento al Ciss 38 hanno delegato il Consorzio stesso ad occuparsi del personale che i Comuni sono chiamati a fornire in supporto agli alunni e studenti disabili. Peccato che, nonostante la scuola abbia riaperto il 14 di settembre, il mandato alla Cooperativa per fornire gli educatori di supporto sembra sia stato dato solo a partire dal primo di ottobre. Un ritardo di oltre due settimane che non trova spiegazione ma che produce molti danni. La mancanza di questo personale infatti limita pesantemente la possibilità e le modalità di accesso degli studenti disabili».
Questi educatori negli anni, a causa della continua rotazione di molti insegnanti di sostegno, si sono trovati a essere il vero filo conduttore nel rapporto tra la scuola e gli studenti con le loro famiglie. «Non sappiamo se questo ritardo sia dovuto ad un tentativo di risparmiare qualche Euro oppure ci sia qualche altro astruso motivo, quello che è certo è il disagio e la discriminazione patiti dai ragazzi disabili e dalle loro famiglie. Viene da chiedersi come mai il Consorzio Ciss 38, che dovrebbe avere una particolare sensibiltà su l'argomento, ha invece ritardato l'arrivo di questi educatori? Non dovrebbe invece essere proprio questo l'Ente che tutela i disabili e loro famiglie? Non avrebbe dovuto recepire velocemente questa situazione di disagio, della quale era sicuramente stato messo al corrente e correre ai ripari?».
Per l'associazione anche le amministrazioni comunali avrebbero potuto fare di più. «Anche i Sindaci, che sono stati così pronti a delegare questo servizio al Ciss 38 e incassare così un bel risparmio nei loro bilanci, perché non hanno sentito il dovere di intervenire e premere sul consorzio per ripristinare il servizio almeno nei termini degli anni precedenti? Possibile che nessuno abbia sentito di questo problema e si sia sentito in dovere morale e giuridico di tutelare i propri cittadini? Come possono i cittadini sentirsi rappresentati da chi non li tutela su questi bisogni primari? Ancora una volta i cittadini delle categorie più deboli non riescono a trovare una vera rappresentanza dei loro bisogni ma sono costretti a vedere le istituzioni come una controparte contro la quale lottare per far valere i loro diritti, pur se sanciti dalle leggi. Ci auguriamo che chi ha il potere di intervenire in merito faccia il proprio dovere e metta fine a questa assurda situazione».