Il Consiglio regionale del Piemonte si è riunito in questi giorni per approvare la proposta di legge per il contrasto al Gioco d’azzardo patologico con l’obiettivo di rendere operative la nuova normativa prima che si entri nel cuore della campagna elettorale in vista delle prossime elezioni amministrative.

Le sedute che hanno avuto luogo il 12 e 14 aprile scorsi hanno avuto all'ordine del giorno il testo unificato del disegno di legge n. 126, la proposta di legge n. 112 “Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico” e la proposta di legge n. 158 'Contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico', presentata dai Comuni di Settimo Torinese, Chivasso, Caluso, Cirie' e Ivrea.

Dati recenti rilevano che in Piemonte si spendono oltre 5 miliardi di euro ogni anno per il gioco d’azzardo, senza tener conto delle giocate online, impossibili da estrapolare su base regionale. «La città di Cuneo, - secondo quanto riporta uno studio statistico compiuto da https://www.slotsgratisonline.it/ -, si trova al settimo posto in Italia nella classifica speciale dei comuni con più di 50 mila abitanti per dimensione degli esercizi dedicati al gioco d’azzardo con Newslot e Videolotteries in rapporto ai residenti (superficie in metri quadri per 10 mila abitanti). Ammonta, invece, a 770 euro la spesa procapite annua per giocatore a new slot e videolottery, numeri che posizionano la regione governata da Chiamparino al top in Italia».

 Uno dei dati particolarmente preoccupanti è riferito alla fetta dei giocatori patologici: dal 2005, anno in cui era stata effettuata una prima rilevazione, sono aumentati del 643% quelli in cura nelle Asl del territorio. Tra questi va crescendo il numero di giovani, anche minorenni. L’8% dei giocatori patologici ha meno di 18 anni, nonostante il  divieto d’ accesso per questi alle sale da gioco. Altri dati riportano che oltre il 40% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni ha dichiarato di essersi dedicata al gioco d’azzardo almeno una volta nella vita.

La legge si rivolge particolarmente ai comuni e alle Asl. Ai primi spetterà  il compito di individuare i luoghi sensibili imponendo il divieto dell’installazione di macchinette da gioco. Inoltre potranno disporre degli incentivi per gli operatori di esercizi commerciali che decideranno di esporre il marchio “No slot” nei loro locali. Le Asl, oltre a gestire i percorsi di cura tesi al reinserimento sociale del giocatore ludopatico,  si occuperanno della progettazione e promozione di iniziative volte alla sensibilizzazione e alla prevenzione.

In linea generale la nuova normativa impone il divieto di collocare le macchinette da gioco nei locali situati a meno di 500 metri dai luoghi sensibili quali scuole, ospedali e luoghi di culto, e anche  sportelli bancomat o negozi di pegni e compro oro. Prevede l’ istituzione di corsi di formazione sulla ludopatia organizzati dalle Asl per tutti gli esercenti e i dipendenti di sale da gioco. Per chi non rispettasse tali obblighi sono previste sanzioni amministrative fino a 15.000 euro.

Entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge spetterà ai Comuni “disporre delle limitazioni temporali all’esercizio del gioco tramite slot machine per una durata non inferiore a tre ore nell’arco dell’orario di apertura previsto, all’interno delle sale da gioco, delle sale scommesse, degli esercizi pubblici e commerciali, dei circoli privati e di tutti i locali pubblici o aperti al pubblico”, ai fini della tutela della salute e della quiete pubblica.

Per prevenire la dipendenza da gioco è inoltre vietata qualsiasi forma di  pubblicità riferita all’apertura o all’esercizio di locali da gioco, sale scommesse o all’installazione di macchinette presso esercizi pubblici e commerciali, circoli privati e locali pubblici. La  Regione si farà portavoce di accordi con gli enti di esercizio del trasporto pubblico locale e regionale affinché venga adottato un codice di autoregolamentazione che vieti la concessione di spazi pubblicitari sul gioco a rischio di sviluppare dipendenza sui propri mezzi di trasporto.

Il testo unificato introduce inoltre l’istituzione di un Piano triennale integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico sottoposto all’approvazione del Consiglio regionale, su proposta della Giunta, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della legge. Il Piano si propone di “promuovere interventi volti ad aumentare la consapevolezza sulla dipendenza legata al gioco sia per i giocatori che per le loro famiglie; favorire un approccio consapevole, critico e misurato al gioco; informare sull'esistenza dei servizi di assistenza e cura svolti da soggetti pubblici e del terzo settore sul territorio regionale e sulle modalità d'accesso; informare i genitori e le famiglie sui programmi di filtraggio e blocco dei giochi on line; prevedere interventi di formazione e di aggiornamento, obbligatori ai fini della prosecuzione dell'attività, per i gestori e il personale delle sale da gioco e delle sale scommesse e pianificare campagne annuali d'informazione sui rischi e sui danni derivanti dalla dipendenza dal gioco”.