Esulta Legambiente: le conferenze dei servizi dello scorso mese hanno deciso che a Quassolo non si farà nessuna nuova centrale idroelettrica. Una decisione definitiva sui progetti presentati da Prodena ed Edison. Le motivazioni utilizzate dal Servizio Risorse Idriche rimandano, per il progetto Prodena, alla incompatibilità del progetto con la stabilità del ponte sulla Dora - fanno sapere dal circolo Dora Baltea di Legambiente - che rischia di crollare a causa delle opere necessarie alla costruzione della centrale. Il progetto Edison, invece, ha ottenuto parere negativo da parte dell’Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po) con motivazioni relative alla sicurezza idraulica».
Il circolo Legambiente Dora Baltea di Ivrea in tutti questi ha aveva svolto la propria attività di contrasto ai progetti a Quassolo, come peraltro ad altri sull’asta della Dora Baltea a nord di Ivrea, con motivazioni chiarissime: «Questa porzione del fiume è già sfruttata a fini idroelettrici, con ben sette centrali operative. Esistono forti dubbi e perplessità sul rispetto del deflusso minimo vitale da parte delle centrali esistenti. Il tratto di Quassolo, in particolare, è un tratto “sotteso”, cioè è presente una derivazione che sottrae al fiume una quota consistente delle sue acque. Le conseguenze di questa situazione generano una forte criticità dell’ecosistema del fiume».
Ovviamente non finisce qui: le aziende possono presentare nuovi progetti, oppure potrebbero presentare ricorsi. «Crediamo però che ormai si stia consolidando presso gli enti preposti alle autorizzazioni di nuove centrali idroelettriche un approccio più sensibile alle problematiche ambientali. Quella che manca, ancora una volta, è la politica». Lo scorso ottobre, oltre cento tra associazioni e comitati hanno sottoscritto un documento dal significativo titolo “Appello nazionale per la salvaguardia dei corsi d’acqua dall’eccesso di sfruttamento idroelettrico” che è stato presentato alla Camera dei Deputati.
L’appello era indirizzato oltre che al Parlamento, anche alle Regioni. «Ed è proprio la Regione Piemonte, per quanto ci riguarda, che dovrebbe avere l’obbligo e l’urgenza di regolamentare quanto già deciso dalla Provincia di Torino con l’adozione del PTC2, nel quale definiva come “area di repulsione” (di nuove centrali) i tratti di corsi d’acqua “sottesi da impianti idroelettrici già esistenti”. Questa norma, che impedirebbe in modo inequivocabile la costruzione di nuove centrali come quelle proposte a Quassolo, non è una norma prescrittiva, e solo la Regione Piemonte può renderla tale con un aggiornamento della legge oggi in vigore».
«Se la bocciatura delle due centrali di Quassolo è un atto che giudichiamo positivo per la salvaguardia della Dora Baltea, restano però le preoccupazioni per gli altri progetti che sono ancora aperti ed in particolare per la centrale idroelettrica proposta da Idropadana ai piedi del Crist ad Ivrea».