Cristian Milano, pilota di 43 anni di Prascorsano e il suo co-pilota biellese Luca Pieri non hanno avuto nessuna responsabilità nell'incidente avvenuto due anni e mezzo fa, il 27 maggio 2017, durante il rally Città di Torino: lo ha confermato il giudice del Tribunale di Ivrea, Marianna Tiseo, che ha definitivamente archiviato la posizione dei due. Durante quella gara, nel corso della prova di Coassolo, la loro Skoda Fabia finì fuori strada e travolse e uccise il piccolo Aldo Ubaudi, un bimbo di soli sei anni che si trovava tra il pubblico insieme alla sua famiglia.  
 
Il caso era stato archiviato ma il giudice ha valutato la richiesta di opposizione all'archiviazione (come aveva già chiesto il pm Daniele Iavarone) avanzata dall'avvocato Davide Nizza, che tutela la famiglia Ubaudi. Il gip ha accolto le obiezioni presentate dagli avvocati del co-pilota (Luigi Chiappero, Alessandro Radicchi e Leo Davoli) e del pilota (Lorenzo Bianco e Alessandro Argento) che hanno spiegato come si trattò di un’uscita di strada «normale», un imprevisto che può verificarsi durante un rally. 
 
Restano, quindi, nove le persone indagate.  Secondo gli inquirenti, l'incidente sarebbe avvenuto per una cooperazione di colpe da parte degli organizzatori. Infatti, nel piano di sicurezza per la prova speciale di Coassolo, erano state indicate come “non idonee per il pubblico” tutte le zone esterne alle vie di fuga dei veicoli in gara ma secondo la procura, in questo piano non c’erano indicazioni specifiche su come posizionare la segnaletica. Di conseguenza, non furono predisposte in modo adeguato aree idonee per il pubblico e non venne eseguita la corretta sorveglianza da parte degli organizzatori. (L.r.)